Dalle montagne questa volta scenderemo a valle, dove le acque montane defluiscono e diventano una preziosa risorsa per le attività umane. Una delle più emblematiche ad esse legata è quella dei mulini, anticamente realtà economiche di primaria importanza, tanto da essere stati oggetto di contese armate tra i comuni circostanti, oggi, laddove sono ancora individuabili, suggestive vestigia di quei tempi. La valle spoletana (passata da Lacus Clitorius a 'terra anfibia'), grazie alla sua ricca e complessa rete di corsi d'acqua, torrenti e canali, ne era costellata (ne sono stati censiti ben sessanta).

E' lungo il tratto tra le Fonti del Clitunno e la Faustana di Trevi che, lasciando le auto presso la Torre di Azzano, si svolgerà la nostra escursione, immersi in un paesaggio di pianura, sì, ma molto panoramico, con bella ampia visuale sulle alture circostanti e sui borghi e castelli a mezza costa, e, molto interessante per essere habitat di specie vegetali e animali insolite per noi montanari (aironi e garzette osserveranno curiosi i nostri passi dalle cime dei pioppi). Dal ponte di San Lorenzo faremo una breve digressione fino alla cinquecentesca villa 'fortificata' della Faustana e poi, ritornati fino alla pista ciclabile, costeggeremo il Marroggia dagli alti argini, alzati a protezione della campagna circostante troppe volte devastata anticamente da memorabili esondazioni. Della maggior parte dei numerosi mulini oggi è rimasta a malapena la memoria nei toponimi o poche tracce in riadattamenti ad abitazioni, ma alcuni sono giunti a noi integri (in qualche caso ancora attivi, seppur con macchinari elettrici) e sono davvero di notevole suggestione. Ne visiteremo tre: il mulino Ciri della Torre di Azzano, il mulino Menconi verso Beroide e il mulino di Pissignano, piccoli mondi antichi dove il tempo sembra essersi fermato.

Appuntamento a Borgonovo alle 7,45