Tel: 075.5730334 (mar e ven, 18.30 - 20.00)
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Monte Sibilla
Data: 04/07/2019- Categoria: Escursionismo, Seniores
Organizzatori RICCI VINCENZO
GAGGIOLI VINCENZO
BAMBINI GIUSEPPE
RAGNI MARCELLO
Descrizione:

Itinerario ad alta quota con magnifici panorami sui Sibillini ed affacci sulle valli dell'Aso e del Tenna.

Si sale in auto da Isola San Biagio per strada sterrata fino al rifugio Sibilla (1540 m) dal quale inizia l'escursione. Si inzia a salire lungo un costone che porta sulla dorsale a quota 1650 circa. Poi si sale gradatamente fino alla vetta (2175 m) superando con l'aiuto di una catena delle roccette.

Dalla cima si prosegue in direzione Ovest scendendo, sempre in cresta, fino a quota 2129. Qui ci si incammina per la sterrata in direzione Est che lungo il fianco del monte ritorna al rifugio.

 

Lunghezza Percorso: 9 km circa Dislivello: 750 m. Durata stimata: 4 ore
Difficoltà: E
Modalità  e mezzi: Mezzi propri
Appuntamento

Borgonovo ore 7

Collestrada ore 7,15

Percorso auto : Perugia-Foligno-Colfiorito-Caccamo-Caldarola-Montefortino-Rubbiano-Isola S.Biagio-Rifugio Sibilla

Iscrizione/Prenotazione:
Approfondimenti:

Se c’è una parola che fa tremare non soltanto gli ambientalisti, ma anche i semplici escursionisti, è “valorizzazione”. Se ne parla spesso in convegni o in documenti programmatici più o meno ufficiali e per lo più riguarda la valorizzazione di un territorio dalle spiccate valenze naturalistiche; in poche parole si studia come poter portare gente, spesso tanta gente, a conoscere angoli di natura “intatta”, il cui fascino risiede soprattutto  sulla difficile accessibilità e sull’isolamento e lontananza dai rumori e dalla eccessiva frequentazione umana.

È chiaro che questa contraddizione in termini va studiata con molta prudenza e anteponendo il fattore naturalistico a quello economico, cosa che certamente non è stata fatta qui sul monte Sibilla.  Guardando il suo versante sud, una domanda sorge spontanea: “Ma questa strada, dove doveva portare?” La risposta è chiaramente scritta nei documenti propositivi e nei progetti attuativi della cosiddetta “strada panoramica” che doveva addirittura arrivare a Visso, dall’altra parte della catena dei Sibillini, lacerandola da parte a parte, passando sui crinali e quasi sulle vette. Questo folle progetto di spreco miliardario di denaro pubblico e di compromissione di preziosissime risorse ambientali iniziò nel 1966 con il benestare di tutte le componenti politiche e degli organismi preposti alla gestione del territorio e con l’opposizione di esigue rappresentanze del CAI e di Italia Nostra. Nel giro di cinque anni riuscì a deturpare per sempre  il versante meridionale della Sibilla, fin sotto la vetta, attivando fenomeni d’erosione, dilavamento e frane, inquietanti e ben visibili anche da lontano, come per esempio dalla Forca delle Ciaule. Per fortuna lo scempio si interruppe alla dorsale ovest della Sibilla e si è salvato lo splendido e lunghissimo crinale che va dalla Sibilla al Porche e oltre. Ma resta la terribile “zeta” scolpita sul ripido versante sotto la vetta della Sibilla, monumento alla stupida vanità o cupidigia umana, proprio qui sulla montagna più emblematica dei Sibillini, non lontano dalla leggendaria Grotta, non lontano dal cuore più intimo e romantico dei Monti Azzurri. (M.R.)

Allegati:
Contatta gli organizzatori:

Vincenzo Ricci 3336372943

Vincenzo Gaggioli 3348980349

Marcello Ragni 3356794803

Giuseppe Bambini