Descrizione: Lasciate le auto sul piazzale della stazioncina di Caprareccia della ex ferrovia Spoleto-Norcia, si fa un breve tratto di strada asfaltata fino ad un luogo chiamato ‘la Forcella’ da cui inizia la mulattiera in salita verso Monte Piano in mezzo ad una macchia mediterranea di lecci, querce, pini, corbezzoli… Giunti a ‘la Casetta’, un vecchio rifugio con pozzo e fontanile, si prosegue in piano sulla destra e poi si sale dolcemente verso la cima del monte, non un vero e proprio cocuzzolo, ma, come dice il nome, un altopiano che costituisce il confine tra lo Spoletino e la Valnerina. Tutt’intorno sono visibili il vicino Coscerno e altri monti sopra la Valnerina, il Serano e quelli sulla valle spoletana ed i Martani; un panorama ampissimo dei due versanti, fino ad anni fa completamente aperto , oggi solo parzialmente per la crescita della vegetazione. Riscendendo un poco ed attraversando una zona prativa, si fa una breve deviazione verso ‘Il Laghetto’, piccola raccolta d’acqua (secondo la stagione) ad uso degli animali selvatici, cinghiali, lupi, volpi, caprioli, lepri e volatili vari, ed i resti di un capanno di caccia. Poco più in basso sono rimasti i ruderi di una antica ‘Caccia alle palombe’, una sorta di lunga trincea (dalla base di pietre e copertura in legno e frasche, ovviamente scomparsa) che si snodava nel bosco; dentro ad essa, quando la caccia non era uno sport, i cacciatori alla posta si spostavano o si rifocillavano in attesa del ‘passo’. Ripresa la via principale, una carrareccia, si riscende gradualmente da M. Piano fino al suggestivo castagneto, anzi marroneto (di pregiata qualità), che attraverseremo, per poi proseguire fino ad un incrocio chiamato ‘L’Immagine’ da cui, percorrendo un tratto dell' ex percorso del trenino, ritorneremo alle auto. Che, però, ancora non riprenderemo… perché concluderemo l’escursione con la ormai tradizionale ‘Castagnata’ nei pressi della casa di Maria Rita.
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